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PlayerZ: uno sguardo sul gaming

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Matteo Branciamore e Giorgio Croce Nanni sbirciano dietro il fenomeno del momento

Cinema, teatro, tv, musica. C’è tutto nella vita di Matteo Branciamore. Anche la regia. Quello che da sempre è stato il sogno dell’attore romano si concretizza dai cortometraggi, passando per il web fino alle Smart Tv. E la regia è di sicuro il primo amore per Giorgio Croce Nanni, dietro la macchina da presa dai primi anni del 2000 con un linguaggio capace di colpire giovane pubblico e non solo. Giorgio ama la tecnica, dal digitale agli effetti che creano il fantastico, ma non trascura di certo la realtà e i nuovi mezzi per raccontarla. Parliamo di due “diversamente giovani” – come amano definirsi – che si sono interessati al gaming, settore in forte crescita che anche in Italia registra picchi altissimi d’interesse.

PlayerZ: da grande io sarò un top player!

La componente sociale in questo fenomeno ha la sua importanza. La pandemia ha di sicuro aiutato a far fioccare nuovi gamer ma di fatto gli appassionati di videogiochi sono sempre esistiti. Quello a cui assistiamo in questi anni è l’aumento di giocatori di tutte le età. Che sia da una consolle o da uno smartphone, il bacino di utenti interessati si è notevolmente sviluppato anche solo guardando chi gioca.

Un dato che non è sfuggito a Matteo e Giorgio e che ha portato al progetto di PlayerZ, la serie originale Got Game che racconta il boom del momento. La piattaforma delle Smart Tv è il mezzo migliore per soddisfare le esigenze dei gaming lovers. In Italia decine di milioni di famiglie sono “connesse” e l’opportunità di scegliere fra i contenuti d’interesse è di sicuro più allettante rispetto all’offerta della tv lineare.

Vincenzo Petullà e Kevin Di Sole in una scena di PlayerZ

PlayerZ sottolinea in maniera divertente il bisogno di connessione di una generazione sempre aggiornata ma spesso chiusa dalla paura di mettersi alla prova nella vita reale. La passione per il gaming viene raccontata dai due autori e registi non solo come voglia di evadere dal quotidiano ma anche come possibile piano di azione per il futuro.

Matteo e Giorgio si muovono delicatamente dietro al mondo che anima chi sogna di diventare un top player, un influencer o un videogame tester. E ci lasciano un piccolo spazio per riflettere.

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